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3 maggio 2021

Cosa vedere a Procida

“Ed ecco la sorpresa. Un allineamento di case di tutti i colori, strette come una barricata, con tante arcate chiuse a mezzo, come strizzassero un occhio. E sopra un verde intenso, prepotente, quasi selvaggio, tanta è la forza dei getti e dei tralci: viti e limoni.”(Cesare Brandi da Terre d’Italia, Bompiani, Milano, 2006, p. 467)

Cosa fare

E’ proprio così Procida: una sorpresa di colori che si apre alla vista appena compare in lontananza, arrivando con il traghetto. La sua apparenza rude e rocciosa è subito mitigata dalle sue case variopinte, dal brillare continuo del mare e dai profumi della vegetazione mediterranea.

Con i suoi 4km quadrati di viuzze e saliscendi, Procida è fatta per essere esplorata con lentezza, a piedi o in bicicletta. Come raccontano i suoi abitanti, o si odia o si ama: se stai cercando divertimenti e vita mondana, questo non è il posto giusto. Procida è affollata ma solo dai suoi abitanti, e sembra un po’ rimasta ferma nel tempo. Qui verrai accolto da un’atmosfera solare e selvaggia, da un’architettura inconfondibile che racconta una storia antica e affascinante, da stradine strette che si aprono all’improvviso su panorami mozzafiato, da sapori autentici e genuini. Il silenzio, il vento, il rumore del mare che si infrange sulle rocce, il profumo dei limoni, l’allegria solare dei suoi abitanti. Questa è la Procida che ci piace raccontare.

Terra Murata

Terra Murata è il centro abitato più antico dell’isola, risalente al periodo medievale. Il suo nome deriva dalle mura fortificate, costruite per difendere la popolazione dalle continue incursioni dei barbari.

E’ il punto più alto dell’isola, ma la vista spettacolare sul golfo di Napoli e sulla Corricella ripaga pienamente la fatica della salita.

Lungo la strada per raggiungere Terra Murata si scorge la chiesa della Madonna delle Grazie, che con la sua cupola tondeggiante è sicuramente uno dei soggetti più fotografati dell’isola.

Palazzo d’Avalos

Arrivati in cima alla salita del Castello, tra le viuzze strette e le casette addossate l’una all’altra, si erge imponente il palazzo d’Avalos, edificio rinascimentale costruito come dimora nobiliare e successivamente trasformato in carcere penitenziale.

Il carcere è stato chiuso nel 1986, è stato parzialmente ristrutturato e adesso è aperto alle visite. Passeggiare tra le sue stanze è un viaggio nel tempo: lungo il percorso si trovano ancora vecchi registri e giornali, telai e antiche macchine da cucire, divise e stivali logori, e i segni lasciati dai prigionieri nelle loro celle. Sono visibili anche i resti del furgoncino che trasportava i detenuti, citato nell’opera di Elsa Morante “L’isola di Arturo”.

Marina Grande

Questo è il cuore pulsante dell’isola. Qui arrivano i traghetti e gli aliscafi, il clima è frenetico, si sentono i profumi delle pasticcerie di via Roma che sfornano le famose lingue di gatto ripiene al limone. E’ piacevole perdersi tra negozietti di artigianato locale, bar e ristorantini. Il pomeriggio invece si può acquistare il pesce fresco direttamente dalle barche dei pescatori.

Cosa vedere a Marina Grande?

  • Il palazzo di Montefusco: situato a pochi passi dalla darsena, si riconosce dalla caratteristica merlatura. E’ stato un tempo la residenza estiva del re
  • la chiesa di Santa Maria della Pietà: si incontra percorrendo la via principale (via Roma) verso piazzetta Sent’Co.
  • il crocifisso ligneo, eretto dai marinai nel 1845, è uno dei tanti simboli religiosi che si possono scovare in giro per l’isola.

La Corricella

Passeggiare alla Corricella è come entrare in un dipinto di acquerelli, dove le forme si sfumano delicatamente con l’acqua del mare.

E’ il borgo marinaro più antico dell’isola, e qui si respira a pieno l’atmosfera da villaggio di pescatori, tra le reti raggomitolate sulla banchina e i panni stesi al sole. L’apparenza rude di Procida in questo quartiere lascia spazio a un’atmosfera allegra e rilassata, una piccola oasi di pace grazie anche all’assenza delle auto. Qui si accede infatti solo a piedi, tramite una delle 4 gradinate che scendono tra le case, oppure via mare.

L’architettura del borgo regala quel paesaggio da cartolina che è il biglietto da visita di Procida conosciuto in tutto il mondo. Le case arroccate sulla costa condividono scale e balconi, dando l’impressione di essere aggrappate l’una all’altra, e sono caratterizzate dal vefio, il tipico balcone ad arco. Questo luogo è così particolare e suggestivo che non a caso è stato scelto come set cinematografico del film il Postino di Massimo Troisi, con Maria Grazia Cucinotta. E’ il posto ideale per assaporare un po’ di quella “dolce vita” così tipica nel sud Italia.

Vivara

L’isolotto di Vivara è collegato a Procida tramite un lungo ponte tibetano che parte dal promontorio di Santa Margherita, nella parte meridionale dell’isola. Vivara è ciò che resta di un antichissimo cratere vulcanico e possiede un patrimonio naturalistico di altissimo valore.

Dal 2002 è riserva naturale dello stato e fa parte dell’Area Marina Protetta il Regno di Nettuno. Perchè merita una visita?

  • Sono 32 ettari di folta e profumatissima vegetazione mediterranea, con alcune specie rare dalle dimensioni non comuni
  • è abitata da una fauna libera e selvaggia, tra cui tantissime specie di uccelli che trovano nell’isola un rifugio sicuro e quasi incontaminato
  • è un’oasi di pace e silenzio, dove lasciarsi inebriare dal profumo della salsedine e del mirto selvatico
  • si può ammirare un paesaggio di ineguagliabile bellezza dalla tavola del Re, punto panoramico che offre una vista straordinaria sull’intero golfo di Napoli. Da qui si può scorgere il Castello Aragonese di Ischia e, in lontananza, l’isola di Capri.
  • si scopriranno aneddoti e curiosità su quest’isola e sulla sua storia, raccontati da guide naturalistiche esperte

L’isola di Vivara è visitabile solo nei weekend, con tour guidato e prenotazione obbligatoria.

PS: le visite causa emergenza coronavirus sono per il momento sospese

Spiagge

Procida è storia, architettura, buona cucina e ovviamente… mare!

Sono tante le spiagge che si estendono lungo i 16 km di costa procidana; la maggior parte è raggiungibile a piedi, in bici o con l’autobus urbano.

A Procida ci sono alcune delle spiagge più belle della costa campana. La sabbia è scura, di origine vulcanica, in certe zone è più fine in altre più granulosa. La punta più settentrionale dell’isola invece è rocciosa e selvaggia, ma offre baie e anfratti davvero suggestivi.

Le spiagge più frequentate a Procida sono senz’altro il Ciraccio e la Chiaolella, ma anche la Chiaia che è accessibile tramite una suggestiva scalinata incastonata tra le rocce e la vegetazione.

Alcune piccole spiagge, insenature e baie sono raggiungibili solo via mare e sarà magico scoprirle noleggiando il nostro gommone.

Tra queste, la Chiaia dell’Asino, che si trova proprio sotto il palazzo d’Avalos e un tempo era l’unica via d’accesso all’ex carcere.

Oppure la spiaggia di Punto Ottimo, piccola e selvaggia, nascosta in un’insenatura di rocce a poca distanza dalla più famosa spiaggia del Postino.

Le spiagge di Procida sono adatte a tutti e ognuno può trovare quella più adeguata alle proprie esigenze: fare snorkeling, prendere il sole sulla sabbia o sulle rocce, fare tuffi o godersi un po’ di relax mentre i bimbi giocano in sicurezza. Quasi ovunque si possono noleggiare lettini e ombrelloni, e godersi una bibita fresca o un pranzo leggero in uno dei tanti chioschi e ristorantini.

Vi siete già innamorati di questa piccola isola dell’arcipelago campano? Vivete una esperienza unica soggiornando al Procida Camp e Resort!

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