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4 agosto 2023

Palazzo d'Avalos: il carcere che guarda il mare

Procida ha davvero molto da raccontare ai suoi visitatori: le sue chiese e i suoi vecchi edifici sono le testimonianze di una storia che ha visto convivere gli sfarzi di un’antica nobiltà con l’umiltà dei popoli marinari. Tra questi il Palazzo d’Avalos, situato a Terra Murata, il punto più alto di Procida, rappresenta il simbolo di un’epoca lontana che ha segnato fortemente la storia di questa piccola isola nel golfo di Napoli.

Procida

La storia

Palazzo d’Avalos è un edificio storico risalente alla fine del 1500, voluto dall’omonima famiglia di origine spagnola che ha governato Procida fino al 1700.

Per fortificare l’isola, marchiata per secoli dalle scorrerie dei pirati saraceni, il cardinale Innico d’Avalos fece costruire un imponente palazzo che fungesse sia da residenza signorile, sia da fortezza in caso di attacco. L’ edificio è stato attorniato da una cinta muraria che permetteva un nuovo accesso all’antico borgo di Terra Casata: da allora ha preso il nome attuale di Terra Murata, letteralmente la“terra cinta di mura”, il punto più alto dell’isola.

L’unico ingresso al palazzo è permesso dal Portale di Ferro, che si trova alla fine della salita di Via del Castello, nei pressi del tipico Belvedere corredato dai cannoni.

Nel 1736 il palazzo d’Avalos divenne di proprietà della famiglia Borbone, che acquisì l’isola di Procida e confiscò i beni ai precedenti feudatari. I Borbone utilizzarono la tenuta come residenza signorile e riserva di caccia imperiale. Con la rivoluzione partenopea di fine ‘700, le sorti di Palazzo d’Avalos cambiarono radicalmente e l’edificio venne trasformato prima in scuola militare, successivamente in carcere. Tale destino rimase immutato fino al 1988, quando il carcere di Procida è stato chiuso e del tutto abbandonato.

Dal 2013 Palazzo d’Avalos è proprietà del Comune di Procida, diventando così patrimonio dello Stato. Oggi è oggetto di opere di riqualificazione e messa in sicurezza, con l’obiettivo di rendere l’area accessibile alle visite di turisti e residenti. Nonostante gli anni trascorsi in stato di abbandono,è ancora un luogo dal fascino indiscutibile, ricco di testimonianze rimaste intatte nel tempo.

Questo edificio medievale gode di una meravigliosa vista sul mare e ogni anno vanta numerosi visitatori soddisfatti e ammaliati dall’ambientazione suggestiva. Vuoi scoprire come visitare il carcere di Procida? Continua a leggere l’articolo per scoprire tutti i dettagli!

Da palazzo signorile a carcere “suggestivo”

Il luogo negli anni è stato profondamente trasformato per essere adattato alla sua nuova funzione di penitenziario, un cambiamento descritto con passione nella visita guidata disponibile per Palazzo D’Avalos. Vennero aggiunte grate tuttora visibili alle finestre e alle porte e si crearono spazi nuovi come l’ospedaletto, la lavanderia e l’opificio tessile, dove i detenuti erano impegnati nella lavorazione del lino e della canapa. All’interno si incontrano diversi cimeli rimasti intatti a testimoniare la vita dura che si svolgeva dietro le inferriate: letti arrugginiti, scarpe e vestiti ammassati, effetti personali dei detenuti, vecchie macchine da cucire, le divise delle guardie, un ambulatorio con ancora i registri e i flaconi impolverati di medicinali. Nel cortile si può ancora vederela carcassa del camioncino che trasportava i detenuti, perfettamente descritta da Elsa Morante ne “L’isola di Arturo”.

Tutto questo, e molto altro, è possibile ammirarlo non solo con gli occhi, ma soprattutto grazie alla voce di una guida che vi accompagnerà durante la visita al Palazzo, così da immedesimarsi nel racconto. Palazzo d’Avalos è uno dei luoghi più suggestivi di Procida, la cui storia continua a vivere attraverso le viste mozzafiato sul mare che, ci piace pensare, rendessero meno dolorosa la detenzione forzata.

L’antico sfarzo rinascimentale di Palazzo d’Avalos appartiene a un’altra epoca: sembra quasi un sogno sbiadito, in netto contrasto con il luogo di reclusione di cui poi il destino ha deciso le sorti. Eppure, se deciderai di visitare l’ex carcere di Procida ti renderai conto che è proprio in questo conflitto tra prigionia delle mura e libertà del mare che risiede il suo fascino.

Testimonianza: Giacomo Retaggio

Come dev’essere stato essere costretti a vivere in prigionia in un luogo così suggestivo? Ce lo racconta Giacomo Retaggio, medico e psicologo all’ex carcere per 25 anni. Nella sua memoria vivono ancora chiaramente storie e aneddoti delle oltre 500 persone che sono state qui recluse, tra le quali almeno una cinquantina di ergastolani.

Le testimonianze di Retaggio vengono raccontate dalle guide che accompagnano la visita al palazzo, creando un’esperienza immersiva nell’atmosfera del luogo. Dalle sue memorie è nato un libro, “L’isola nell’isola. Una vita nel carcere di Procida”, scritto per tramandare alle nuove generazioni storie invisibili che meritano di essere ricordate.

Non solo attraverso libri e testimonianze; anche il cinema e le arti hanno sfruttato le potenzialità del luogo. Palazzo d’Avalos è regno di arte contemporanea, oltre a sede di numerose mostre. Scopri tutti gli eventi!

Il Palazzo d’Avalos tra arte, cinema e cultura

L’incredibile atmosfera di un edificio collocato sulla punta di un’isola che affaccia sul mare è stata impressa nelle pellicole per immortalarne il fascino.

Nel 1971 Palazzo d’Avalos viene scelto come set cinematografico per il film di Nanni Loy “Detenuto in attesa di giudizio”, che vede protagonista un iconico e insolitamente drammatico Alberto Sordi. Nessun luogo poteva essere migliore per girare le scene di reclusione di un film di magistrale denuncia al sistema giudiziario e carcerario italiano.

Oggi l’obiettivo del comune di Procida è riqualificare l’area e creare un polo artistico-culturale innovativo. Proprio in questo contesto, in occasione di Procida Capitale della Cultura, il Palazzo ha ospitato SprigionArti, mostra di arte contemporanea sviluppata in cinque celle del palazzo, curata da Agostino Riitano e Vincenzo de Bellis e alla quale hanno partecipato artisti del panorama contemporaneo nazionale e internazionale.

L’ex carcere di Procida ospita anche un’opera del pittore Alfredo Pirri, ispirata a sogni di liberazione e rinascita. Il suo titolo è 7.0 poiché è stata inaugurata proprio alle 7 del mattino. E’ infatti al sorgere delle prime luci che si coglie il suo senso più profondo, con il sole che illumina le lastre vitree nelle quali sono intrappolate delle piume, simbolo di leggerezza e libertà negata.

Le emozioni che le opere di arte contemporanea sprigionano e la storia del carcere che raccontano, sono lo stimolo per visitare l’ex carcere di Procida. Immergiti nei ricordi dei detenuti attraverso gli odori delle stanze, il silenzio di una vita ferma e la profondità del blu mare!

Perché il palazzo d’Avalos

Nel tuo soggiorno a Procida non può mancare una visita al Palazzo d’Avalos: il suo grande valore storico e antropologico ti farà guardare l’isola con occhi diversi.

Resterai senza parole quando nelle sue immense stanze incontrerai le testimonianze, poetiche ma dolorose, di una vita di reclusione. Ammirare i punti panoramici aperti sul mare che sembra non avere una fine ti regalerà un senso di meraviglia condito da una toccante malinconia, un sogno ad occhi aperti interrotto dalle sbarre che si inframezzano tra lo sguardo e l’orizzonte.

Visitare Palazzo D’Avalos, ricordandosi come un edificio signorile sia divenuto un carcere, è un’esperienza quasi irreale: l’antitesi con l’esterno è travolgente, la luce e il rumore gentile delle onde contrasta con i silenziosi saloni austeri all’interno. La sensazione a fine visita è di essere rimasti sospesi in un tempo passato, di essere entrati per un attimo nelle vite non vissute di altre persone, di averne condiviso la quotidianità e i pensieri. Trattieni il fiato, ma solo per riprendere a respirare una volta usciti da quelle mura e riscoprire il sapore della libertà.

Info utili per la visita

Pronto ad immergerti nella storia e nel paesaggio suggestivo di Palazzo D’Avalos? Ecco alcune informazioni per vivere un’esperienza unica!

Innanzitutto, ricordati che è necessario prenotare la visita entro le ore 12 del giorno precedente. Non hai fatto in tempo ad acquistare il biglietto? Scegli di rimanere a visitare l’isola: soggiorna al Procida Camp & Resort, il comfort che meriti per rendere speciale la tua vacanza a Procida.

Gli orari e le modalità per visitare Palazzo D’Avalos sono consultabili nel sito del comune di Procida, diffida da altre fonti non ufficiali! La visita guidata dura all’incirca un’ora e ogni visitatore la consiglia fortemente. Scopri tutti i dettagli!

Ubicazione ingresso: Via Salita Castello.

Procida racconta la sua storia a chi la vuole scoprire con la calma che merita. Scegli Procida Camp & Resort per il tuo soggiorno nell’isola: dai nostri glamping è facile raggiungere il borgo di Terra Murata e farsi catturare dal suo fascino!

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